Dal prossimo anno, gli italiani non dovranno più fare i conti sulla rendita catastale per sapere quanto pagheranno di Tasi, perché la tassa sarà abolita.
A dare l’addio alla tassa sulla proprietà è Matteo Renzi, che ha promesso l’eliminazione dell’imposta a partire dal 2016. Gli italiani avranno il 16 dicembre 2015 come termine ultimo per pagare le imposte relative ai periodi precedenti.
La Tasi, infatti, si pagava in due rate, oppure direttamente a dicembre se il Comune non fosse riuscito a fissare le aliquote di riferimento nei periodi stabiliti. In ogni caso, fin dalla sua introduzione, la Tasi aveva creato diversi problemi, soprattutto nei Comuni più piccoli, che avevano chiesto direttamente ai cittadini di fare il conteggio sulla rendita catastale per poter ottemperare al pagamento.
La tassa si presentava particolarmente pesante sulle prime case: se le previsioni si rivelassero esatte, sarebbero 19 milioni gli Italiani che non dovrebbero più inserire la tassa come voce di spesa nel bilancio familiare, per un risparmio medio di circa 200 Euro a famiglia. Tutto dipende dalla rendita catastale: più è alta, soprattutto ora che le rendite sono state equiparate al valore di mercato, più si risparmia con l’abolizione della tassa di proprietà.
Un altro fattore da tenere in conto sui risparmi è la classe di appartenenza dell’immobile di riferimento: le ville, inserite al Catasto come prima casa, con l’abolizione della Tasi potrebbero portare ai proprietari uno sconto ben superiore ai 1.500 Euro. Non è un caso che l’annuncio sia stato dato proprio mentre gli italiani si preparano a tornare al lavoro: il Governo sta preparando diverse riforme, ritenute necessarie per dare un rinnovamento forte, auspicato anche a livello europeo.
Nel frattempo, i Comuni ritardatari dovranno dare all’Agenzia delle Entrate tutti i riferimenti in fatto di detrazioni e aliquote entro il 28 ottobre. Per ora, gli italiani dovranno completare “L’affare Tasi” eseguendo un semplice calcolo. Basta prendere in considerazione la rendita catastale, rivalutarla del 5% e moltiplicare prima per il coefficiente in base alla classe di rendita, infine per l’aliquota comunale.
Se si hanno difficoltà con i calcoli, ci si può avvalere della consulenza di un esperto, per dire addio alla Tasi senza temere cartelle tardive!