Tutte le proprietà sono costruite su lotti di terreno, i cui confini, però, sono difficili da definire. Eppure, questo passo è importante, per evitare discussioni spiacevoli con i vicini.
Catasto e mappe catastali
Per determinare i confini di un lotto, innanzi tutto, è necessario andare al Catasto, perché è lì che ogni proprietà è registrata e identificata da un numero di foglio, di particella e subalterno (sub).
Esistono due tipi di Catasto: uno per i terreni, che contiene le mappe catastali, cioè le piantine dei terreni in scala 1:2000. L’altro è il Catasto fabbricati, dove le particelle dei lotti sono descritte in modo più preciso. Al Catasto è bene sincerarsi di tutte le informazioni relative il lotto che s’intende misurare (se vi si può costruire, per esempio). In più, è meglio chiedere anche una planimetria, una piantina e il contratto d’acquisto della proprietà in forma originale.
Archivio e informazioni
Nell’archivio si ha accesso a documenti e informazioni utili alla determinazione delle dimensioni del lotto, come i contratti di compravendita, l’elenco dei proprietari precedenti ed eventuali modifiche che nel corso del tempo possono essere state apportate ai confini. L’attenzione ai cambiamenti nel confronto delle planimetrie è importante perché, se ci sono state, ma non sono state approvate, e quindi sono abusive, possono far nascere problemi legali.
Dopo queste verifiche, bisogna cercare i documenti sui punti di riferimento usati per la definizione dei confini del lotto. Trovati anche questi, si può procedere alla misurazione definitiva.
Gli strumenti di confine
I confini, di solito, sono dati da paletti di legno rossi e bianchi conficcati nel terreno e delimitano l’area come registrata al Catasto. Questi paletti, successivamente, devono essere sostituiti da grossi sassi detti termini lapidei. A questo punto si possono fare le misurazioni del lotto ed è meglio se se ne occupano dei professionisti, come topografi e/o geometri, che hanno gli strumenti e la competenza per fare questo lavoro al meglio.